Solo una cappa aspirante permetterà di evitare gli odori in casa. La sua installazione non costituisce un’operazione complessa.
Occorre distinguere tra le cappe di scarico (di cui vi presentiamo l’installazione) e quelle con riciclo (che eliminano solo gli odori) senza scarico verso l’esterno. Le prime, poste sopra i fornelli, eliminano i fumi e gli odori evitando che si diffondano nel locale: li aspirano e li dirigono verso l’esterno, grazie ad un tubo ad esse collegato.
L’installazione di una cappa deve quindi comprendere anche quella del tubo di scarico che sbocca fuori dalla casa. Non si tratta di operazioni molto complesse ed anche un hobbista poco esperto sarà in grado di eseguirle.
L’ideale è installare la cappa contemporaneamente agli elementi della cucina, perché in tal modo potrete decidere della loro disposizione in modo da limitare il condotto di scarico che deve sboccare all’esterno, dove la griglia dovrà essere il meno visibile possibile. La foratura del muro rappresenta il lavoro più grosso (se siete in affitto, accordatevi con il proprietario in precedenza), perché richiede dei punti di riferimento precisi e degli utensili adeguati alla grandezza del passaggio da scavare nel muro e alla natura di quest’ultimo.
Indice
MATERIALE NECESSARIO
Prodotti
Cappa
Condotto di scarico
Elementi di raccordo
Griglia
Viti e tasselli
Malta
Utensili
Livella a bolla
Riga
Squadra
Martello perforatore
Mazza
Scalpello
Guanti
Sega a dorso
Seghetto per metalli
Seghetto alternativo
Passo dopo passo
Determinazione della posizione della cappa e del foro di scarico
Misurazione della lunghezza di condotto di scarico necessaria
Tracciato all’interno del diametro del foro da praticare per il passaggio del condotto
Riporto del tracciato sulla facciata
Abbozzo dell’apertura del foro all’interno e sulla facciata con la punta del trapano
Realizzazione del foro di scarico con lo scalpello
Posizionamento del condotto di scarico che attraversa la parete e chiusura con poliuretano espanso in bomboletta
Montaggio della griglia sulla facciata
Foro circolare nella parte superiore del pensile della cucina che nasconde il condotto in uscita dal gruppo filtrante
Dimensionamento del condotto di scarico
Montaggio dei raccordi e serraggio dei collari di raccordo
Raccordo del condotto all’ugello di uscita dell’aria del gruppo filtrante
Collegamento all’impianto elettrico
Ventilazione della cucina
n una cucina, uno dei problemi più grossi consiste nel prevedere una ventilazione soddisfacente che consenta lo scarico dei fumi e degli odori verso l’esterno ed eviti la formazione di condensa, causata dalla preparazione dei pasti. Perciò bisogna pensare ad un’aerazione adatta, che naturalmente non disturbi chi sta in casa.
Ovviamente, si può sempre aprire la finestra (se la cucina ne è provvista), ma questo, in inverno, comporta delle dispersioni di calore, fonti di disagio e di spreco. È anche possibile creare una presa d’aria su una parete che dà sull’esterno, ma questo può originare delle correnti d’aria fastidiose.
Per facilitare il ricambio dell’aria nel locale e per eliminare il vapore e gli odori, bisognerà quindi scegliere un sistema di ventilazione meccanica o una cappa elettrica, il cui utilizzo sarà combinato con un sistema di aerazione “naturale” (presa d’aria nella parte inferiore della porta d’entrata, leggera apertura della finestra, come mostrato nello schema).
Ventilazione meccanica
Si esegue mediante un aeratore, cioè un ventilatore e un condotto: il primo aspira gli odori che vengono eliminati dal secondo. Questo sistema può essere inserito su un condotto già esistente (che avrete controllato ed eventualmente rinnovato), per esempio un vecchio condotto del fumo incassato o che dà direttamente sull’esterno, o essere posato sul tramezzo che dà sull’esterno dopo averlo forato. Esistono numerosi modelli di aeratori, indicati per vari utilizzi e di diverse potenze. Li sceglierete in funzione del volume del vostro locale. Gli aeratori ad incasso, a meno che non siano posti in corrispondenza dell’apertura di un condotto esistente avente un diametro adeguato, richiedono la foratura del muro nel diametro esatto del cilindro di scarico. Se si tratta di un modello da installare su una finestra (su un vetro superiore di uno dei battenti), dovrete smontare il vetro dal suo telaio e praticarvi l’apertura circolare necessaria (è meglio affidare questo compito delicato ad un vetraio).
Qualunque sia il modello di aeratore che avete scelto, dovrà essere collegato all’impianto elettrico, e un interruttore ne comanderà il funzionamento.
Cappa elettrica
È di gran lunga il sistema più efficace. Si installa sopra il piano di cottura ad un’altezza di 70 cm, distanza sufficiente che le consente di captare i fumi e il vapore senza che il filtro di cui è dotata risulti danneggiato del calore. Questa altezza è inoltre la più pratica, perché cosi la cappa non disturba l’utilizzatore. Esistono due tipi di cappe elettriche
-quelle dette a mandata esterna, quando la cappa può essere collegata ad un condotto di ventilazione esistente o creato per l’occasione; si tratta del sistema più efficace e più affidabile, in quanto i fumi e i vapori sono aspirati ed espulsi all’esterno della casa;
-quelle a riciclo, che si è costretti ad utilizzare quando non è possibile collegare la cappa ad un condotto di scarico o quando la disposizione della cucina nella casa non consente di realizzare un passaggio verso l’esterno; fumi e vapori aspirati passano quindi attraverso dei filtri; questo sistema non è così efficace come il precedente e spesso è necessario sostituire i filtri.
Tracciato
Quando avrete deciso la posizione della cappa (in funzione del piano cottura, ovviamente), dovrete determinare il percorso del condotto di scarico. Se la cappa poggia contro il muro nel quale deve trovarsi l’uscita, non c’è alcun problema, perché basta forate la parete in questo punto.
Al contrario, se lo scarico si effettua più lontano, dovrete prevedere la posa di una conduttura che porti fumi e vapori fino al punto in cui sarà forato il muro. In alcuni casi, è meglio modificare la posizione degli elementi della cucina che utilizzare tubi troppo lunghi e numerosi raccordi. Questo condotto rimarrà poco visibile se sarà posto sopra i pensili della cucina sui quali poggerà, senza bisogno di essere fissato in altro modo. Gli conferirete una leggera pendenza in modo che la condensa prodotta dal passaggio dei fumi possa anch’essa essere scaricata verso l’esterno.
Riporto del tracciato all’esterno
La foratura del muro è una delle operazioni più delicate e richiede una presa dei punti di riferimento precisa, sia all’interno che all’esterno. il diametro del foro deve essere leggermente più grande di quello del condotto di scarico, affinché quest’ultimo vi possa essere introdotto senza difficoltà. Di conseguenza, è proprio questo condotto che vi servirà da sagoma per il tracciato.
Come fare?
Ma a che livello bisogna praticare il foro all’esterno? Come procedere in modo che l’apertura nel muro sia leggermente inclinata, affinché l’acqua della condensa che si formerà all’interno del condotto possa essere eliminata? Soprattutto non riportando delle misure prese partendo dal suolo, perché non si può mai essere sicuri che sia ben orizzontale, anche se una terrazza prolunga la cucina. E neanche partendo da un angolo, perché potrebbe non essere in squadra.
Il metodo più sicuro consiste nel riportare il tracciato interno sulla facciata utilizzando una livella a bolla. Per questo, basatevi sul punto di riferimento preso in precedenza all’interno e riportatelo prima di tutto sullo stipite della finestra (montante in muratura che incornicia il vano e sul quale è fissata la parte in legno). Partendo da questo punto di riferimento intermedio, sarà poi facile segnare sulla facciata il punto in cui deve essere praticato il foro.
Foro di scarico
Dopo aver preso i punti di riferimento sui due lati della parete e dopo aver iniziato la foratura dal lato esterno, la realizzazione del foro di scarico può continuare partendo dall’interno. Vi conviene procedere in questo modo, perché cosi la maggior parte dei calcinacci verrà espulsa verso l’esterno. Ovviamente, avrete smontato i pensili della cucina per lavorare più liberamente.
L’inizio della foratura può essere eseguito solo con un buon trapano o, meglio, con un martello perforatore, le cui capacità sono nettamente superiori. Dotato di un variatore elettronico, questo tipo di utensile fora senza problemi tutti i materiali (mattoni, pietre, calcestruzzo, metalli, legno). Comporta un adattatore per punte di grandi dimensioni, come quella utilizzata nel nostro caso. Un martello perforatore di questo tipo può praticare dei fori fino a 16 mm di diametro nel calcestruzzo: in tal caso, bisogna montare sul suo mandrino la punta corrispondente. Comporta inoltre un’impugnatura laterale che si può ruotare su un lato o sull’altro, a seconda che sia presente un muro sporgente o che siate mancini.
Praticate una serie di fori su tutto il perimetro e all’interno del tracciato. Queste prime forature sgrosseranno il lavoro e vi faciliteranno la realizzazione del canale nel quale il condotto di scarico attraverserà il muro. Per il seguito delle operazioni, vi serviranno quindi una mazza e uno scalpello.
All’interno, iniziate smantellando il gesso che ricopre i mattoni, e all’esterno fate lo stesso con l’intonaco. Picchiate sui mattoni o sulle pietre con delicatezza per non rischiare di farli saltare e procedete a piccole zone.
Livellate l’interno del foro e posizionate il condotto. Se necessario, bloccatelo per conferirgli una leggera pendenza verso l’esterno. Per finire, chiudete lo spazio esistente tra il condotto e il muro con del poliuretano espanso venduto in cartucce: questo prodotto chiuderà perfettamente gli interstizi ed eviterà cosi la formazione di ponti termici che nuocerebbero all’isolamento della cucina lasciando passare degli spifferi di aria fredda.
Griglia di uscita
La griglia posta sulla facciata all’uscita del condotto di scarico ha il compito di impedire all’aria di rifluire dall’esterno verso l’interno. Serve anche a far dimenticare, per quanto possibile, la presenza del condotto. Di conseguenza, la sceglierete in funzione di questi due criteri (una volta posizionata, potrete dipingerla nel colore del muro, affinché risulti meno visibile).
Qualunque sia il modello, le griglie presentano da un lato un l’accordo adattabile sul condotto e, dall’altro, delle alette che devono sempre funzionare liberamente.
Sono facili da posare e la loro piastrina deve essere inchiodata o avvitata contro il muro.
Montaggio del condotto di scarico
A questo punto, lo scarico deve essere raccordato alla cappa, ma si tratta di un’operazione che non pone particolari problemi. Dovrete procurarvi la lunghezza di condotto necessaria (ne esistono in vari tipi: in alluminio, in lamiera smaltata o in plastica, circolari o rettangolari) che potrete eventualmente tagliare. Avrete anche bisogno degli elementi di raccordo e dei collari di serraggio relativi: una tenuta stagna totale ad ogni collegamento è indispensabile (un condotto metallico può essere piegato a gomito senza bisogno di raccordi). Iniziate installando la cappa, ben orizzontale, utilizzando la sagoma di foratura che alcuni fabbricanti forniscono, se la cappa deve essere fissata contro il muro. La costruzione di un rivestimento decorativo in compensato, ricoperto di intonaco per dare l’illusione di un muro, può consentire l’incasso del gruppo filtrante, che in tal caso non avrà bisogno di essere avvitato contro il muro.
Raccordate quindi il condotto all’ugello di uscita d’aria della cappa. La giunzione deve presentare una tenuta perfetta, per evitare perdite di fumo. Un pensile appeso sopra la cappa elettrica nasconderà il condotto in uscita. Dovrete però tagliare la parte superiore (ed eventualmente quella inferiore) di questo elemento per il passaggio del condotto, utilizzando un seghetto alternativo.
Materiale per lo scarico
Il materiale per lo scarico deve essere adatto alla cappa elettrica. Per esempio, il diametro dei condotti di scarico e la dimensione delle griglie di uscita devono essere decisi in funzione della capacità di aspirazione della cappa, che si misura in metri cubi (da circa 200 a oltre 600 m3).
Aerazione
Senza arrivare ad installare un gruppo filtrante con mandata verso l’esterno, potrete limitarvi ad un aeratore (2) montato su un vetro superiore della finestra o (3) su un muro, realizzando però un foro di scarico. Questi apparecchi, collegati al circuito elettrico, funzionano come un ventilatore.
A volte comportano un sistema di alette a comando manuale. L’aerazione della cucina potrà essere migliorata incorporando una griglia speciale in basso sulla porta di entrata del locale (4 e 5). La sua installazione implica un taglio da realizzare con un seghetto alternativo.
Scarico
Il materiale di scarico comprende: i condotti, gli elementi di raccordo e le griglie poste all’esterno. I condotti in alluminio (6), in lamiera smaltata o in plastica si presentano sotto forma di lunghi tubi circolari o di sezione quadrata o rettangolare. La loro sezione deve corrispondere al diametro dell’ugello di uscita dell’aria calda situato sul gruppo filtrante.
Elettricità
I gruppi filtranti presentano delle potenze elettriche diverse in funzione della loro capacità di aspirazione ma, per una stessa portata, non è detto che vi sia la stessa potenza. Troverete quindi dei modelli di 190W di potenza la cui capacità di scarico è di 360 m3 per alcuni e di 250 m3 per altri. I più importanti offrono una capacità di 500, addirittura 630 m3, per una potenza di 240 e 290W rispettivamente. Questi esempi bastano a mostrare che si tratta di apparecchiature che consumano poca elettricità, ma per le quali bisogna prevedere il raccordo al circuito parallelamente all’installazione dei condotti di scarico. Occorre prevedere una presa di corrente vicino alla cappa. Per portare i cavi nel punto desiderato, utilizzate una cassetta di derivazione e un morsetto (mammut). Portate il cavo flessibile multiconduttore nel punto prescelto per la presa (presa normalizzata di 6 A): non troppo lontano dalla cappa, ma non troppo vicino al lavello. Il cavo multiconduttore deve contenere i due fili di alimentazione nonché un conduttore di protezione (verde e giallo = terra). Raccordate i cavi alla rete elettrica mediante la cassetta di derivazione e il morsetto. La presa e la derivazione saranno probabilmente difficili da raggiungere una volta posata la cappa. Prendete tutte le precauzioni necessarie al momento dell’installazione: non spellate i conduttori che per la lunghezza necessaria e serrate bene le viti, ma non troppo, perché rischierebbero di tagliare i trefoli.