Grazie al loro crescente perfezionamento, i sistemi di isolamento termico assicurano una maggiore protezione contro il gelo alle tubazioni di una casa; al tempo stesso, tuttavia, proprio l’isolamento contribuisce a rendere ancora più soggette ai rischi del gelo quelle tubazioni che passano in locali non riscaldati, per esempio sottotetti o cantine, perché impedisce che ad esse giunga il benché minimo calore dagli altri locali.
Interventi d’emergenza su tubazioni gelate
II primo segnale che una tubazione è gelata è di solito la mancanza d’acqua da un rubinetto: in questa eventualità, è necessario intervenire immediatamente per localizzare in quale punto la tubazione è gelata, accertare se è rimasta indenne o è “scoppiata” e, in tal caso, prendere le opportune misure per evitare perdite quando il ghiaccio comincia a sciogliersi.
Se si scopre una fenditura, ripararla immediatamente con colla epossidica, applicata sopra e attorno alla fenditura stessa, avvolgendo poi attorno alla tubazione un bendaggio. Fare quindi sciogliere il ghiaccio riscaldando il tubo (se è di materiale plastico, attenzione a non surriscaldarlo) con un asciugacapelli o avvolgendovi attorno degli stracci bagnati con acqua bollente e mantenuti ben imbibiti continuando a versare da un tegame un filo di acqua caldissima.
Nel caso la tubazione cominci a perdere prima che sia possibile ripararla, chiudere immediatamente il rubinetto d’arresto principale, mettere sotto la tubazione un secchio e svuotare l’impianto aprendo tutti i rubinetti e facendo defluire l’acqua dalla cassetta del W.C. Riparare poi la tubazione come indicato in precedenza o, meglio ancora, chiamare un idraulico.
Isolamento delle tubazioni
Per evitare gli inconvenienti di cui sopra, e comunque per ridurre al minimo la dispersione di calore, è consigliabile isolare le tubazioni esterne o che passano in locali non riscaldati rivestendole con strisce di plastica feltro, oppure proteggendole con appositi rivestimenti tubolari di gommapiuma o plastica. Quest’ultimo sistema è il più comodo per isolare le tubazioni vicine alle pareti.
Rivestimento con strisce di materiale isolante
La plastica in strisce che si trova in commercio è di solito del tipo autoadesivo e confezionata in rotoli; il feltro è reperibile in strisce o in pannelli; la lana di vetro solo in pannelli, ed è quindi necessario ritagliarne (o farne ritagliare) strisce larghe all’incirca 7,5 cm. Se si usa la lana di vetro, avere cura di indossare guanti da lavoro.
Avvolgere diagonalmente una striscia attorno al tubo, sovrapponendola, a ogni giro, per circa metà della sua larghezza e, se non è autoadesiva, legandola ogni tre giri con un pezzo di spago. Finita una striscia, avvolgerne una seconda, sovrapponendola alla precedente con un giro completo e legandola con lo spago.
Rivestire il corpo delle valvole e dei rubinetti d’arresto, sovrapponendo la striscia un paio di volte; giunti all’estremità del tubo, far compiere alla striscia un giro completo e legarla. Non dimenticare di rivestire il tubo di tracimazione, se corre all’esterno.
Protezione con un rivestimento tubolare
Il diametro dei rivestimenti di gommapiuma o plastica deve essere adeguato alla sezione del tubo su cui vanno applicati, altrimenti l’isolamento non risulterà efficace. Questi rivestimenti sono, in genere, già predisposti con un taglio longitudinale, che consente di aprirli e applicarli sulla tubazione senza difficoltà (altrimenti, tagliarli con un coltello a lame intercambiabili). Una volta applicato il rivestimento, riavvicinare i bordi del taglio facendoli combaciare di nuovo e fissarli con una striscia di nastro adesivo, applicata attorno al rivestimento. In corrispondenza dei punti in cui la tubazione descrive una curva, applicare il nastro adesivo, in senso longitudinale, sopra il taglio, cosi da tenerne tenni i bordi e impedire che si aprano.
Servirsi del nastro adesivo anche per fissare il punto di giunzione tra un manicotto e l’altro, e per far aderire il più possibile il rivestimento tubolare al corpo delle valvole e dei rubinetti d’arresto, che pure necessitano di protezione.
Impianto di riscaldamento
Una villetta unifamiliare o con pochi appartamenti può talvolta rimanere disabitata per lungo tempo, soprattutto se usata solo come casa per le vacanze. Se resta disabitata in invento e l’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO centrale non è in funzione, il rischio che le sue tubazioni gelino, con le conseguenze facilmente immaginabili, è molto alto. Se i periodi di assenza sono brevi o saltuari, è quindi opportuno, qualora se ne abbia la possibilità, lasciare in funzione il riscaldamento, con il termostato regolato su una temperatura inferiore a quella abituale, in modo da mantenere un certo tepore in tutti gli ambienti.
In previsione di lunghe assenze, è invece bene svuotare le tubazioni dell’impianto di riscaldamento aprendo il rubinetto di scarico, che di solito è situato sulla caldaia o su una tubazione vicina: per evitare che, durante l’operazione di drenaggio, il serbatoio d’espansione si riempia di nuovo, bloccarne il galleggiante (per esempio, legandolo con un pezzo di spago), oppure chiuderne il rubinetto di alimentazione. Aprire poi le valvole di tutti i termosifoni e, se possibile, togliere quella di sfiato in un termosifone del piano più alto per favorire, mediante il flusso d’aria in radiatori e tubi, la fuoriuscita dell’acqua residua.
Lo stesso accorgimento andrà adottato per l’impianto di riscaldamento, che dovrà essere svuotato aprendo tutti i rubinetti dell’acqua calda e fredda, quelli situati all’esterno, il rubinetto di scarico dello scaldabagno, svuotando le cassette dei WC, ovviamente, dopo aver chiuso il rubinetto principale di alimentazione, e infine aprendo il rubinetto di scarico situato sulla conduttura di adduzione.
Accertarsi che non vi siano rubinetti che continuano a gocciolare e, come ultima precauzione, aggiungere all’acqua rimasta nei sifoni del W.C. un cucchiaio di sale da cucina odi glicerina.