Quando si tinteggia una stanza, il soffitto è la prima parte da fare.
La preparazione
Staccare o coprire con giornali o plastica il lampadario; la stessa precauzione dovrà essere presa anche nei confronti dei mobili e del pavimento. Una buona preparazione fa risparmiare tempo e fatica a lavoro ultimato. Osservare minuziosamente la superficie del soffitto individuando anche le più piccole crinature; ripararle con stucco, lisciarle con carta vetrata. Spazzolare poi, con una spazzola piuttosto rigida, l’intero soffitto; così facendo si potranno eliminare polvere ed eventuale vecchia pittura malferma.
Se sul soffitto sono state fatte delle grosse riparazioni con malta cementizia, prima di dipingerlo sarà necessario passare con due mani del vecchio colore del soffitto le parti danneggiate, altrimenti il soffitto risulterà a chiazze. Se sul soffitto sono applicati degli stucchi che si desidera restino bianchi a lavoro ultimato, mentre il soffitto lo si vuole colorato, è indispensabile coprirli con carta; per fissare questa schermatura, si dovrà usare del nastro adesivo in carta, del tipo usato dai carrozzieri (lo si acquista nei negozi di colori). I rosoni verranno coperti con un pezzo di carta da giornale doppia, tagliata un po’ più piccola del rosone da coprire. La carta verrà fissata tutto attorno mediante il nastro adesivo in modo che il nastro non debordi sul soffitto. Per coprire le cornici, invece, potrà essere sufficiente il solo nastro adesivo. Fissare quindi il nastro alla cornice lungo i suoi bordi e rifilare poi tutto attorno con una lama tagliente eliminando gli eventuali ritagli.
Se invece si vorranno le cornici o i rosoni di colore diverso dal soffitto, prima si dipingerà quest’ultimo e poi lo si schermerà attorno agli stucchi.
Le scelte
Nello scegliere il colore da applicare al soffitto di una stanza non si può prescindere dal pensare prima di tutto all’accostamento o contrasto con il colore delle pareti. Un tempo i soffitti avevano generalmente un colore uniforme, molto spesso bianco o comunque molto chiaro; oggi il gusto è cambiato, anche in relazione ai prodotti disponibili, e si usano con disinvoltura tinte anche molto vivaci.
Si ricordano alcuni principi fondamentali: un soffitto scuro richiede molta luce per illuminare la stanza; i colori della gamma rosso giallo abbassano il soffitto, mentre quelli della gamma azzurro verde violetto lo alzano; per coprire un colore scuro occorrono molte « mani » di chiaro.
Gli attrezzi
II sistema più rapido e che garantisce i migliori risultati per dipingere un soffitto è quello che impiega il rullo. Con questo attrezzo munito di un bastone di prolunga è possibile lavorare restando sul pavimento, evitando così la continua ginnastica per salire e scendere dalla scaletta. Il rullo, d’altra parte, è uno strumento che si presta a stendere la pittura su grandi superfici, ma al contrario non è adatto per lavori in punti angusti. Occorrerà quindi disporre anche di un pennello rotondo (diametro 3 cm) e di una pennellessa media. Per completare il quadro dell’attrezzatura sarà necessaria la vaschetta con griglia per intingere e strizzare il rullo e un secchio per il colore.
Quando si dipinge il soffitto è preferibile, inoltre, avere il centro della stanza libero; i mobili che non possono essere portati fuori dalla stanza è bene vengano spostati e coperti con carta o plastica.
La tecnica
Predisposti materiali ed attrezzi, è possibile iniziare la tinteggiatura. Dapprima, usando pennello e pennellessa, si dipingeranno gli angoli che il soffitto fa con le pareti; se il colore di queste ultime fosse più chiaro di quello del soffitto, coprire tutto attorno la sommità delle pareti con del nastro adesivo in carta largo 4-5 cm; sarebbe infatti molto difficile fare poi scomparire « l’ombra » di colore scuro debordato sulle pareti. Nel caso opposto, invece, si dovrà debordare intenzionalmente sulle pareti in modo da poter poi realizzare lo stacco netto con il soffitto.
Sgocciolare sempre con cura pennello e pennellessa. ll primo va usato per gli angoli e con esso si dovrà fare in modo che anche le irregolarità dello spigolo prendano a fondo la tinta; con la pennellessa si stenderà il colore nelle immediate adiacenze degli angoli e nei luoghi angusti. La pennellessa dovrà essere sgocciolata molto bene dato che dovendo dipingere dal basso in alto il colore tenderà a colar giù. Il colore va « tirato » in modo da non causare colature, ma senza lasciare tracce delle setole.
Completato questo primo lavoro, si può dar mano al rullo; dato che questo sarà azionato con il bastone di prolunga, è molto importante, soprattutto all’inizio, controllare la pressione da esercitare per ottenere i migliori risultati. Dovrà essere strizzato sull’apposita griglia e lo si dovrà far rotolare non molto velocemente sul soffitto, per non spruzzare via il colore. Il bastone di prolunga dovrà essere maneggiato con entrambe le mani tenendolo obliquo e non verticale e questo non solo per poterne controllare meglio la pressione, ma anche per seguire nella giusta luce il lavoro che si sta eseguendo. Le rullate non dovranno essere date l’una contigua all’altra, ma alternate da spazi non dipinti (fig. 3); si ritorna poi indietro per saldare le varie strisciate dipinte.
Questa tecnica è molto importante soprattutto usando le moderne idropitture ad essiccazione rapida. Un soffitto, specialmente se non viene dipinto da molto tempo, richiede, per ottenere un buon risultato, almeno un paio di mani di pittura; dato poi che la sua superficie è destinata sempre ad essere illuminata con luce radente (che evidenzia i difetti) è importante che l’ultima « mano » abbia la rullata nello stesso senso della luce; nel caso di due mani, quindi, la prima verrà data in senso trasversale alla direzione di provenienza della luce e la seconda in senso longitudinale.