In questa guida spieghiamo come fare la manutenzione delle scale in legno.
Nella maggior parte delle case di abitazione delle città le uniche scale conosciute sono quelle d’uso comune per i diversi inquilini dello stabile, e non sono di legno; nelle piccole case di campagna invece la scala che porta alle stanze superiori è ancora presente così come quella che porta nelle cantine. ln città tuttavia le scale interne possono essere un vero e proprio elemento ornamentale negli appartamenti che occupano più piani.
Tornando comunque alle scale usate non tanto come elemento ornamentale, ma come mezzo per accedere ad una parte delle stanze della casa, il materiale utilizzato per la loro realizzazione è quasi sempre il legno. Queste scale svolgono la loro funzione per molti anni in modo egregio, tuttavia il materiale utilizzato, come d’altra parte si è già visto per i pavimenti, tende a deformarsi, specialmente se mal stagionato. La struttura della scala di conseguenza perde la rigidità iniziale, si avvertono gli scricchiolii, in molti casi i gradini tendono ad uscire dai rispettivi incastri o appoggi e la rendono insicura.
Le scale di legno sono costruite con due tecniche fondamentali: a bordo chiuso, quando sono realizzate fra due pareti alle quali sono collegate; a bordo aperto, quando gli unici punti di appoggio sono il pavimento e l’architrave superiore. Da questi due tipi di scale ne deriva un terzo che unisce le due caratteristiche: la scala mista, con un lato a contatto di una parete e l’altro a bordo aperto.
Sia nelle scale di legno a bordo chiuso che in quelle a bordo aperto i gradini posano sulle spalle (travi inclinate). Nel primo caso però i gradini sono incollati e avvitati dentro ad incastri ricavati sulle spalle; nel secondo caso le spalle stesse sono intagliate a gradini e su questi posano il piano (pedata) e l’alzata dei vari scalini. Le scale a bordo aperto sono le più semplici, ma anche quelle più bisognose di interventi; quelle a bordo chiuso invece hanno molto spesso accesso difficile alle parti che le compongono; l’unico punto di accesso è in molti casi infatti il. sottoscala.
Gli interventi di un dilettante sono l’eliminazione dei cigolii, la sostituzione o la riparazione di gradini danneggiati, il rinforzo della struttura portante.
Eliminare il cigolio
I cigolii sono sempre dovuti alla stagionatura del legname e alla sua conseguente deformazione.
Nel caso di scale a bordo aperto su entrambi i lati per eliminare i cigolii e dare nel contempo maggiore robustezza alla sua struttura « legare » fra loro le due spalle con tiranti metallici ogni 4-5 gradini. Misurare con precisione la distanza intercorrente fra le facce esterne delle due spalle della scala; questa misura dovrà essere presa nei punti dove la scala non è deformata. Acquistare presso un negozio di ferramenta dei tiranti di ferro da 12 mm con le estremità filettate, lunghi circa 6 cm in più della misura precedentemente presa. Cominciando dal basso della scala praticare un foro da 13 mm di diametro su entrambe le spalle sotto al terzo gradino. Ripetere l’operazione sotto il settimo, l’undicesimo e così via. lnfilare i tiranti nelle loro sedi e serrare progressivamente i dadi facendo in modo che i gradini entrino nelle loro sedi.
Procedere così fino alla sommità della scala; ripetere l’operazione dal basso verificando accuratamente il completo serraggio dei dadi.
Nel caso invece di scale a bordo chiuso, gli interventi possibili sono di due tipi. Il primo tende a fissare fra loro l’alzata e la pedata di ciascun gradino. Per far questo inserire un grosso cacciavite fra l’alzata e la pedata al centro del gradino (fig. 1); aiutandosi con una sottile striscia di legno o con uno spargitore spalmare fra i due pezzi del collante per legno tipo vinavil. Togliere quindi il cacciavite e completare il fissaggio piantando due chiodi, con inclinazione opposta, che bloccheranno saldamente le due parti. Con un punteruolo affondare le teste dei due chiodi nel legno e coprirle con dello stucco.
L’altro sistema si adotta quando l’accesso al sottoscala è agevole. In questo caso si preparano dei blocchi triangolari di legno duro ad angolo retto e si predisporranno su di loro due o quattro chiodi (fig. 2). I blocchi verranno poi fissati sotto ai gradini con la funzione di fissare fra loro l’alzata e la pedata di ciascun gradino.
Sostituire un gradino
ll danno più comune che può occorrere ad un gradino di legno è il logorio dei bordi delle pedate. Se non si interviene abbastanza alla svelta è necessario sostituire l’intera pedata.
Procedere come segue: segnare con un righello il tratto di gradino da eliminare facendo in modo che la pedata trovi appoggio sull’alzata anche a taglio eseguito; usando un segaccio a lama corta tagliare via il bordo danneggiato. Preparare a parte un listello di legno duro lungo quanto è largo il gradino e largo quanto basta per poter ricostruire il bordo sporgente del gradino danneggiato. Arrotondare i due spigoli esterni del listello e cospargere di col-tante i due lati che andranno a contatto con il gradino. Completare il fissaggio del listello mediante viti (fig. 3). Quando la colla avrà fatto presa, lisciare il listello con carta vetrata asportando eventuale colla superflua e facendo in modo che il listello aggiunto sia perfettamente a livello con la pedata.
Dovendo invece sostituire l’intera pedata si dovrà procedere in modo diverso in relazione al tipo di scala. Per scale a bordo aperto la prima cosa da fare è lo smontaggio dei supporti della balaustra che posano sulla pedata, prima sul corrimano e poi sulla pedata del gradino. Verificare poi se la pedata è incollata sotto all’alzata del gradino superiore; in caso affermativo sarà necessario liberare i due pezzi fra loro tagliando con un segaccio lungo la linea di unione; se le parti invece sono fissate mediante viti o chiodi questi dovranno essere tagliati usando la lama di un seghetto da ferro.
Sfilare ora la pedata danneggiata.
Preparare una tavola di legno dello stesso spessore di quella appena smontata; tagliare la nuova pedata secondo le misure di quella vecchia; se necessario ricavare gli incastri per i supporti della balaustra. Montare ora la nuova pedata fissandola con viti e colla. Rimontare e fissare i supporti della balaustra precedentemente smontati. Nelle scale invece a bordo chiuso la pedata può essere sfilata di norma solamente dal sottoscala senza smontare il corrimano fissato alle pareti; l’operazione consiste nel separare l’alzata dalla pedata come visto in precedenza e nello sfilarla dai suoi incastri. L’operazione è alquanto scomoda per l’esiguità dello spazio in cui si deve lavorare. Per il montaggio si procederà in senso inverso (non si dimentichi di spalmare la pedata di colla prima di inserirla nel suo incastro). Completare il fissaggio con viti o chiodi che dovranno essere « annegati » nel legno.
Come rinforzarla
Può capitare che una scala con il passare degli anni sia indebolita nelle sue strutture; senza ricorrere al drastico rimedio di sostituzione dell’intera scala, si può trovare un compromesso che può essere adottato per qualsiasi tipo di scala, sia a bordo chiuso, sia a bordo aperto: fissare sotto ai gradini un corrente di rinforzo; si tratta di un travetto di sezione rettangolare, dimensionato in relazione alla lunghezza della rampa e alla robustezza della struttura esistente. Per una scala, ad esempio, con uno sviluppo di 5 m, si potrà creare un travetto da 5 cm per 15 cm di sezione.
Si dovrà per prima cosa prendere con cura le misure della scala vista dal sottoscala; il corrente dovrà toccare gli spigoli che fanno le alzate e le pedate dei singoli gradini, poserà sul pavimento ai piedi del primo gradino e sulla trave di appoggio delle spalle della scala, sotto l’ultimo gradino. Dovrà essere sistemato al centro dei gradini e verrà mantenuto in questa posizione mediante blocchi di legno triangolare (fig. 5).
Come si può notare il rinforzo non ha un collegamento fisso con i gradini, che però trovano sicuro appoggio nella loro parte centrale in quanto posano su tavole di puntello fissate con chiodi e viti al travetto. Ogni gradino dovrà avere il suo puntello; per equilibrare però i carichi senza appesantire e complicare la struttura di sostegno, le tavole di appoggio verranno fissate alternativamente a destra e a sinistra del travetto. Prese le dimensioni della scala, si acquisterà il travetto e una tavola da 2,5 x 15 cm, con la quale realizzare i puntelli. Tagliare il travetto secondo le misure richieste ed incastrarlo sotto la scala infilandovelo in diagonale; se dovesse risultare un po’ corto si potrà rimediare infilando sotto ai punti di appoggio dei cunei di legno duro. Spostare il travetto trasversalmente fino a quando si troverà esattamente al centro dei gradini; bloccarlo in questa posizione mediante dei blocchi di legno triangolari che verranno fissati con chiodi e viti al travetto e all’alzata del primo gradino per l’appoggio inferiore e alla trave di sostegno delle spalle per l’appoggio superiore.
Per la sistemazione dei puntelli per i singoli scalini, cominciando dall’alto, appoggiare un pezzo di tavola su di un piano del travetto in modo che in alto tocchi al centro della pedata dell’ultimo gradino; fissarla con chiodi o viti; tagliare il pezzo superfluo; ripetere l’operazione per il gradino inferiore con l’avvertenza di fissare la tavola di puntello sull’altro lato del travetto di rinforzo.
A lavoro ultimato la scala avrà acquistato nuovamente una perfetta stabilità.