La tecnica dell’impiallacciatura è molto diffusa in falegnameria ed ebanisteria perché consente di utilizzare con parsimonia i legni pregiati, troppo costosi per essere usati massicci e tuttavia insostituibili per certe rifiniture o per lavori di intarsio e decorazione. Le impiallacciature sono sottili lamine di legno pregiato ricavate ruotando il tronco su di un tornio e “sfogliandolo” con movimento rotatorio, finché si ricava appunto un rotolo ininterrotto di legno sottilissimo, il cui spessore è generalmente di 0,6 mm.
Chi volesse cimentarsi in un lavoro di impiallacciatura dovrà per prima cosa rivolgersi a un rivenditore e richiedere il catalogo dei materiali disponibili, per poter tranquillamente operare una scelta.
Oltre al piallaccio, serviranno alcuni strumenti speciali: un martello per piallacci (in legno duro, con testa piatta o rastremata, unita all’impugnatura con viti e chiodi); una riga metallica e un regolo, un coltello per impiallacciatura o a lame intercambiabili, una matita, un pennello, carta vetrata e l’apposita bietta (si tratta di un parallelepipedo di legno duro che serve da supporto alla carta vetrata; alcuni tipi sono anche dotati di molle; serve a facilitare il lavoro di levigatura). Occorrerà infine un nastro di carta gommata e colla animale calda preparata di fresco. Per piccoli lavori di riparazione si può usare anche una colla vinilica, ma per incollare vaste superfici è necessaria la vecchia colla tradizionale.
Per ricoprire una base di COMPENSATO dello spessore di 15 mm, saranno necessari due fogli di piallaccio, uno decorativo per la parte a vista e uno, più economico, per il lato inferiore: ciò impedirà al compensato di imbarcarsi. Se la base di compensato andrà sovrapposta a un’altra superficie, come un piano di lavoro, la parte sottostante potrà essere, invece che impiallacciata, verniciata.
La prima operazione consiste nell’irruvidire la superficie da ricoprire usando carta vetrata grossa, lavorando diagonalmente e trasversalmente alla grana del legno, in modo da fornire alla colla una buona base.
Tagliare i piallacci, uno per uno, nelle dimensioni volute, cercando di combinare colore e venatura. Lasciare un eccesso di 5 mm per le sovrapposizioni nelle giunzioni e altrettanto come margine tutt’attorno. Inumidire i fogli con acqua su ciascun lato, impilarli uno sull’altro e tenerli pressati tra due tavole. Dopo alcune ore i fogli risulteranno flessibili.
Preparare la colla da falegname (di solito di origine animale) seguendo le istruzioni stampare sulla confezione, oppure ammorbidire le tavolette di colla in acqua fredda per una notte e poi Scaldarle a bagnomaria. Pennellare sulla superficie del compensato uno strato uniforme e sottile di colla calda. Lasciare asciugare.
Sistemare i fogli di piallaccio secondo l’ordine di incollaggio, poi stendere sulla superficie da rivestire un altro strato di colla calda che occupi lo spazio del primo piallacelo. Appoggiare il primo foglio di piallaccio a faccia in giù sulla superficie incollata e asciutta (o su altro piano di appoggio) e applicare su di esso uno strato di colla. Girare sottosopra il foglio e rivestire di colla anche la faccia in vista, poi metterlo in posizione, lasciando i 5 mm per la sovrapposizione. Premere rapidamente sul foglio con il martello per piallacci, lavorando dal centro verso l’esterno con movimento a zig zag, cercando di spingere ai bordi l’eventuale eccesso di colla e premendo contro la base finché il foglio sarà ben incollato.
Picchiettando delicatamente il martello, controllare che non ci siano bolle d’aria; nel caso, forzarle verso l’esterno con la pressione del martello.
Posizionare e incollare nello stesso modo il secondo foglio di piallaccio sovrapponendolo di 5 mm al precedente. Posare il bordo della riga al centro della sovrapposizione e tagliare con il coltello a lame intercambiabili attraverso i due piallacci. Rimuovere le due strisce in eccesso, poi reincollare i bordi e pressare la giunzione centrale con il martello, quindi unire con una striscia di nastro adesivo. Più tardi togliere il nastro adesivo usando un panno umido.
Rimuovere la colla in eccesso con un panno umido e acqua calda. Con un raschietto da falegname si scrosterà ogni traccia di nastro o colla secca, lavorando sempre parallelamente alle fibre. Alla fine rifilare i bordi con un coltello a lame intercambiabili o tagliabalsa.
Riparazione
Spesso l’impiallacciatura si scheggia, specialmente lungo i bordi. Per porre rimedio a una piccola scheggiatura bisogna anzitutto trovare un pezzo di piallacelo con la stessa venatura e lo stesso colore dell’originale. Tagliare e incollare il tassello sostitutivo seguendo le illustrazioni, usando colla animale se il supporto è legno antico o colla vinilica se si tratta di un mobile nuovo.
Coprire la riparazione con carta marrone non adesiva, sulla quale si metterà una tavoletta di legno, serrando il tutto con un morsetto finché la colla ha fatto presa. Rifilare i bordi e rifinire secondo necessità.
Se la scheggiatura è al centro di una zona impiallacciata, praticare un intaglio a rombo o a mandorla, poi seguire le istruzioni date in precedenza
Impiallacciatura scollata. Sollevare con cautela la zona scollata usando il coltello a lame intercambiabili; eliminare ogni traccia della vecchia colla e reincollare con colla a contatto applicata sia sul legno sia sull’impiallacciatura. Coprire e pressare come indicato nel paragrafo sulla riparazione. Le scollature più piccole possono essere riparate usando un panno molto umido e un ferro da stiro caldo in modo da riscaldare la zona e sciogliere la colla: premendo l’impiallacciatura sulla colla disciolta si otterrà un nuovo incollaggio.
Terminare il lavoro passando carta vetrata a grana fine, lavorando secondo il verso delle fibre. Rifinire poi secondo necessità.
Applicare un bordino di piallaccio
I pannelli di legno TRUCIOLARE generalmente si comperano già impiallacciati; ma, una volta tagliato, il pannello presenta solitamente il bordo non rivestito. Per rivestirlo si usa una striscia molto sottile di piallaccio (reperibile anche in rotolo di 20, 25, 30 mm di altezza per 1 mm di spessore), la cui faccia inferiore è trattata con un adesivo sensibile al calore.
Prima di applicare il bordino di piallaccio o di sostituirne uno mancante, bisogna assicurarsi che i bordi da rivestire siano puliti e perfettamente squadrati, privi di irregolarità e levigati con una bietta portacarta vetrata.
Bloccare il pannello di legno in una morsa in modo che la faccia tagliata sia rivolta verso l’alto e in posizione orizzontale. Applicare a una estremità la striscia di piallaccio e coprirla con carta marrone non adesiva. Pressare con un ferro da stiro caldo finché un capo del nastro è saldamente fissato.
Tenere ferma la striscia con due dita, che avanzeranno davanti al ferro da stiro mettendo man mano in posizione la striscia (vedi illustrazione). Alla fine togliere il ferro e pressare bene con le dita, lasciando la carta marrone in posizione finché si è sicuri che tutta la striscia è perfettamente aderente alla base.
Con un coltello a lame intercambiabili rifilare l’eccedenza di bordino alle due estremità del pannello, sugli spigoli. Se la striscia deve essere raccordata, sovrapporre le due parti per almeno 15 mm nel punto d’incontro, poi tagliare entrambe le superfici nel punto di giunzione dopo che l’intera lunghezza è stata applicata al bordo del pannello. Togliere le due eccedenze e premere bene la giunzione.
Se si deve rifilare il bordo del pannello nel senso della lunghezza, si userà dapprima il coltello a lame intercambiabili, poi si levigheranno gli spigoli nel loro punto d’unione con carta vetrata a grana fine. I segni di sporco sulle strisce in plastica si tolgono con un detergente in crema e uno straccio umido. I segni sulle strisce di legno si eliminano levigando con carta abrasiva.