Per la realizzazione di un giardino roccioso si deve scegliere un luogo in posizione semi ombreggiata, dove la luce del sole filtri tra gli alberi, se esiste una naturale inclinazione del terreno, conviene sfruttarla. Circa la scelta del luogo, va anche ricordato che un terreno in pendenza verso sud o sud ovest riceve più sole e che un giardino roccioso creerà maggiore effetto se rivolto verso la casa. Se non si possono conciliare queste due condizioni, si può ricorrere alla costruzione di aiuole rialzate, che riescono infatti a soddisfare molti degli stessi obiettivi.
Per poter ottenere un buon drenaggio (di importanza fondamentale per le piante che vi saranno coltivate), è necessario scavare il terreno fino a 45-60 cm di profondità e riempire la buca con un primo strato di pietrisco duro, un secondo strato di ghiaia, pietre o piccoli sassi, un terzo strato di zolle erbose rovesciate e un ultimo strato di terra.
Indice
Scelta delle pietre
Le pietre da costruzione sono molto adatte allo scopo e relativamente poco costose; se non è possibile reperirle, si dovrà fare affidamento su qualche centro di giardinaggio in grado di procurarle.
Tra le pietre più adatte alla costruzione di un giardino roccioso ci sono quelle di natura calcarea, resistenti al gelo e particolarmente caratteristiche quando scoloriscono per l’esposizione all’aria; la pietra arenaria, più leggera e più economica del calcare ma maggiormente soggetta a danno da gelo; il tufo, leggero e poroso, ma molto costoso, che tuttavia può essere sostituito da una sorta di surrogato ottenibile procedendo nel modo descritto più avanti.
Quando si acquistano le pietre, procurare di sceglierne di varie misure, cosi da rendere il giardino roccioso più naturale e più ricco di fessure e interstizi utili alle piante.
Costruzione del giardino roccioso
I giardini rocciosi di maggiore effetto non si limitano semplicemente a un mucchio di terra dal quale sporgono dei sassi, ma devono riprodurre il più possibile l’ambiente naturale; in un luogo piano, per esempio, si potrà ottenere l’effetto migliore sviluppando il giardino in ampiezza e limitandone l’altezza.
Prima di posizionare le pietre, osservarne attentamente la struttura: individuare in quale direzione sono disposti gli strati di sedimentazione e quali facce sono eventualmente consumate, poiché dovranno essere collocate con gli strati tutti rivolti nella stessa direzione, di solito orizzontalmente, e con le facce consumate rivolte verso l’esterno.
La base del giardino roccioso deve essere delimitata da pietre appena affioranti dal suolo, che ne disegnino in questo modo i contorni. Si può cominciare posizionando una grossa pietra che fungerà da vertice di due file di pietre via via più piccole e maggiormente interrate disposte sul terreno come i bracci di una L, tutte molto ravvicinate e ben salde. La pietra più grande al vertice va interrata per circa la metà del suo spessore e leggermente inclinata all’indietro (tutte le pietre larghe e piatte, del resto, dovrebbero essere collocate con questa pendenza all’indietro per far sì che la pioggia defluisca verso il lato posteriore). Fatto questo, disporre la pietra centrale della fila davanti e partire da quella per ricongiungersi con le due file laterali. Quando lo strato di base è completato, riempire gli spazi vuoti con una miscela formata da 2 parti di schegge di pietra, 1 parte di terriccio sterilizzato e 1 parte di torba.
Si può successivamente elevare il giardino roccioso disponendo altre file di pietre sopra quella di base, anche in questo caso muovendosi dal centro e procedendo lungo i lati; attenzione anche all’inclinazione, il cui andamento deve sempre favorire il deflusso dell’acqua verso il retro del giardino. Gli strati successivi di pietre non devono essere sfalsati rispetto a quello di base, al contrario di come si farebbe per costruire un muro di mattoni. Questo accorgimento serve per evitare che il terriccio venga portato via dalla pioggia. Come ultima operazione, riempire le fessure con una mistura di terriccio e piccoli sassi, aggiungendo ulteriori strati di ghiaia e sabbia finché il giardino roccioso avrà raggiunto l’altezza desiderata.
Disposizione delle piante
Prima di piantare, è necessario attendere per alcune settimane che il terreno si assesti.
Nella scelta delle piante ricordare che alcune specie alpine cresciute in vaso sono molto adatte allo scopo, potendo inoltre essere piantate in qualsiasi periodo dell’anno purché il hierreno non sia ghiacciato o coperto di neve. Altrettanto adatte sono eriche e conifere nane, da piantare in novembre, campanule e phlox, da utilizzare per la parte posteriore più ombreggiata del giardino roccioso, e gruppi di alissi, primule e sassi-fraghe da disporre nella zona frontale.
Al momento della piantagione, assicurarsi che ogni fessura sia piena di terreno ben consolidato, così da diminuire gli effetti dell’erosione. Dopo aver piantato, si può spargere un sottile strato di sabbia per evitare l’insediamento di erbe infestanti. In primavera controllare le piante del giardino roccioso per assicurami che le loro radici non siano state scalzate dal terreno durante l’inverno; in autunno eliminare le foglie cadute.
Preparare da soli le pietre
Con cemento comune, sabbia fine e torba si possono preparare buone imitazioni di una roccia leggera, chiamata ipertufo; per modellare questa mistura nella forma desiderata si riveste una pietra vera, una vecchia latta o una scatola, che si toglierà non appena il materiale si sarà indurito, cosi da ottenere delle pietre cave al centro.
Per fare l’ipertufo mischiare I parte di cemento, 2 parti di sabbia e 2 parti di torba, lasciando ad asciugare su una superficie liscia; scavare poi un cratere sulla superficie della massa e aggiungere un
poco alla volta dell’acqua, continuando a spostare con una pala il materiale asciutto nel centro, finché il miscuglio non sia diventato sufficientemente solido per essere modellato. Una volta indurito, con martello e scalpello si può lavorarne rozzamente la superficie per renderla il più naturale possibile.
La stessa mistura può essere utilizzata per rivestire un vecchio acquaio o una grondaia; è consigliabile incidere con uno scalpello la superficie da rivestire (in modo che l’ipertufo possa fare una buona presa), e poi trattarla con un collante come il PVA, per fare aderire bene il materiale.