In questa guida spieghiamo come riparare l’intonaco e le crepe nel soffitto.
I guai che possono occorrere ai soffitti sono principalmente tre: le macchie, le crepe e lo stacco dell’intonaco. Per le macchie l’unico rimedio è la tinteggiatura dopo averne ovviamente eliminate le cause; per le crinature e lo stacco parziale dell’intonaco non resta invece che por mano agli attrezzi.
Per fare in modo che a riparazione avvenuta la superficie del soffitto risulti del tutto omogenea è necessario disporre di due semplici attrezzi realizzabili in casa. Il primo è una larga spatola con impugnatura; per realizzarla procurarsi un pezzo di laminato plastico di 2 mm circa di spessore e ritagliarlo a forma di rettangolo di 12 x 20 cm; sovrapporre su entrambe le facce di uno dei lati lunghi due listellini di legno da 4 x 1,5 cm della stessa lunghezza della lamina di plastica; prima di fissarli, mediante due bulloncini passati con dado, arrotondarne gli spigoli. Il secondo attrezzo è un tampone elastico; per la sua realizzazione serve una spugna sintetica, una tavoletta di compensato delle stesse dimensioni della spugna, un tassello di legno da 2 x 10 x 5 cm, un paio di chiodi, un anello di elastico e un pezzo di politene; praticare per prima cosa due tacche sui lati del tassello di legno (fig. 1); fissare il tassello al centro della tavoletta di compensato su cui verrà incollata, con un po’ di mastice, la spugna; avvolgere ora la spugna con il pezzo di politene che verrà fissato con l’anello di elastico al tassello di legno.
Le crinature
Verificare che la loro presenza non sia dovuta al parziale stacco dell’intonaco dal solaio sovrastante; trattandosi semplicemente di crepe superficiali, assai frequenti nei primi mesi di vita di una casa in cui si verificano gli assestamenti, si procederà come segue: con lo spigolo di una spatola allargare le fenditure raschiando via le parti di intonaco malferme. Con un pennello a setole rigide toglier via ogni traccia di intonaco o calcinaccio. Spalmare ora sulla larga spatola di plastica, preparata in precedenza, dello stucco da pareti (in commercio in vasetti) e stenderlo sulle fenditure con movimento strisciante diagonale (fig. 2) perché possa penetrare a fondo. Rasare con cura.
Usando ora l’altro attrezzo preparato in precedenza, tamponare con delicatezza la superficie stuccata, esercitando una pressione limitata ed un leggero movimento rotatorio. Questo farà si che la superficie stuccata non risulti, a lavoro finito, più liscia di quella circostante. Lasciare asciugare per 24 ore e pulire quindi con carta vetrata a grana media sfumando bene la stuccatura con l’intonaco.
Se la crinatura si trova invece in un angolo, procedere come visto in precedenza con il raschietto per pulire ed allargare la fenditura, ma a questo punto il sistema migliore per posarvi dentro lo stucco è quello di usare un dito. Fare una prima passata premendo lo stucco nella crepa e quindi, sempre con il dito, ripassare lisciando e togliendo il superfluo. Dopo 24 ore levigare con carta vetrata sfumando con l’intonaco circostante.
Stacco dell’intonaco
Risulta essere quasi sempre prodotto da un cedimento della struttura che sostiene l’intonaco, specialmente nei vecchi soffitti con graticcio in canne, oppure per l’infiltrazione d’acqua dal tetto o dall’appartamento sovrastante. Per prima cosa è necessario rimuovere l’intonaco pericolante, allargando il danno fino a trovare intonaco solido. Se lo stacco è stato provocato da infiltrazioni d’acqua, fare un foro nel laterizio forato del solaio per accertarsi che non si siano verificate delle sacche. Nel caso dei graticci di canne fissarli con altre canne ai travetti in modo da costituire un supporto rigido.
Preparare ora un intonaco formato da una parte di cemento e quattro di sabbia fine; bagnare, spruzzando con un pennello largo, la superficie da intonacare; porre un po’ di malta sul frattazzo ed applicarla strisciando; rasare con cura e lavorare con calma. La presa avverrà entro circa 48 ore durante le quali però, specialmente nella stagione estiva o, se d’inverno, con il riscaldamento in funzione, sarà bene inumidire l’intonaco fresco spugnandolo con il tampone bagnato e senza il foglio di plastica; agire con delicatezza per non rovinare la superficie rasata. La pittura o il rivestimento potranno essere applicati ad essiccazione completa (4-5 giorni).
Fori nel soffitto
Si possono verificare due casi. Se il foro è di piccole dimensioni e ben netto, la riparazione può procedere in modo analogo a quello già visto per le fenditure; si tratterà quindi di pulire e, se il caso, scrostare i bordi del foro per poi riempirlo di stucco; per evitare di dover ripetere l’operazione più volte, usare stucco che non riduca il suo volume durante l’essiccazione; fra questi, tipico è il gesso che si acquista nei negozi di colori sotto il nome di « scagliola ». Se si usa gesso, però, a differenza dello stucco preparato, sarà necessario bagnare il foro; premere nel foro un impasto di gesso e acqua di media pastosità, mentre per la rasatura esterna si userà gesso più fluido.
Nel caso, invece, che il foro fosse di una certa dimensione come quello, ad esempio, prodotto dallo stacco di un oggetto appeso al soffitto, si deve procedere in altro modo. Raschiare tutto attorno al foro, staccando l’eventuale intonaco malfermo. Se si tratta di un soffitto a graticcio di canne, mettere in luce un tratto di graticcio circostante al foro e non danneggiato. Incidere con una lama tagliente l’intonaco tutto attorno al foro; scrostare l’intonaco all’interno dell’incisione. Ritagliare ora un pezzo di reticella di ferro fine della dimensione della zona scrostata; bagnare con un pennello, applicare un po’ di gesso attorno al foro e premervi su la reticella. Usando ora la spatola grande di plastica, stuccare tutta la zona danneggiata in modo che il gesso inglobi la reticella senza per questo spostarla dalla sua posizione. Nell’impasto della scagliola è consigliabile aggiungere un po’ di sabbia per rendere la superficie della riparazione più granulosa. Prima che il gesso asciughi completamente (cosa che avviene nel giro di mezz’ora) tamponare la parte stuccata; dopo un paio d’ore con il gesso completamente asciutto lisciare con carta vetrata a grana media per ottenere una buona rifinitura.